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  • Immagine del redattoreValentina Saracco

Il Crocione di San Martino - un trekking impegnativo, ma vicinissimo e mozzafiato!

Aggiornamento: 30 dic 2020

Sapete il detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”? Ecco, una Pasqua come tante altre Pasque, decisi di passare una bella giornata di sole con la mia migliore amica. Niente grandi pranzi con agnelli e uova di cioccolato, avevo solo preparato due schiscette con torte salate e crostata di frutta (spoiler: non è arrivata integra), messo nello zaino una bottiglia di vino (memo per la prossima volta "ricordati l'apribottiglie"), e deciso di intraprendere un trekking. L’idea era quella di fare un percorso “minima spesa massima resa”, dove magari potersi riposare un po’ in cima prendendo il sole, un percorso breve e panoramico, ma soprattutto avevamo bisogno di un luogo dove poter arrivare in treno, perché non avevamo nessuna voglia di guidare. Dopo un po’ di ricerche online mi pare di averlo trovato: Crocione di San Martino. Lecco. 1h30. Panorama mozzafiato… Sembrava tutto perfetto. Sulla carta. Mi spiace, ma se volete sapere come finisce la storia, dovrete leggervi tutto l’articolo. Intanto parto con le informazioni di base COME ARRIVARE

In auto

Da Milano è un’oretta scarsa, mettete sul navigatore Cimitero di Rancio, Lecco, e cercate parcheggio nei dintorni. Super easy.

In treno La mia scelta. Una volta arrivati in stazione a Lecco (40min-1ore), dovete andare a prendere l’autobus numero 1 che vi porterà fino a uno spiazzo in zona Rancio, sono circa 20 minuti di bus. Chiedete a qualcuno del posto dove si trova la fermata, che non è super immediato, ma sono certa che non avrete problemi. Come sempre fatevi il piacere di controllare gli orari del bus, che non siamo in una metropoli e i tempi di attesa possono essere mortali http://www.lineelecco.it/wp-content/uploads/2020/09/1_Calolzio-F.S._Laorca_.pdf

Se vi volete del male potete farla anche a piedi, ma se fossi in voi, conserverei le forze per ciò che viene. IL PERCORSO Indicazioni di percorso: Subito dopo aver lasciato il cimitero e un vecchio lavatoio, c’è una piazza con le indicazioni per il sentiero 52, dopo poco inizierà il sentiero vero e proprio, non potete perdervi. Tutta la prima parte è boschiva, con pochi affacci e tanti massi in gran salita.




A metà percorso circa potrete fermarvi e ammirare la Cappella di San Martino, ma più che altro la splendida vista sul Monte Barro e sul lago.





A questo punto avete due opzioni, prendere a sinistra, un sentiero che costeggia la montagna, oppure proseguire per un tratto del sentiero Silvia. Il Sentiero Silvia sarebbe un percorso attrezzato impegnativo, ma per il primo tratto non presenta necessità di attrezzatura né particolari pericoli e si ricongiunge, dopo non molto, con il percorso principale. Usciti dal percorso Silvia camminerete per un bel po’ in costante compagnia di una vista struggente sul Lago, fino a quando, quasi alla fine, non dovrete percorrere circa 200 metri di cresta per arrivare al crocione. Non so a voi, ma a me sta cosa di camminare sulle creste delle montagne mi emoziona un sacco (tranquilli, non è pericoloso, non più di tanto).



Dopo aver baciato la croce (che siate religiosi o no non importa, vi assicuro che lo farete) ed esservi riposati un po’, potete riniziare a scendere, e fare una piccola deviazione per il Rifugio Piazza (ben indicato), e se volete sfondarvi di salsiccia e polenta, ve lo sarete meritati.



Dati tecnici e considerazioni personali:


  • Tempo: 01:40

  • Altitudine: 1090 m

  • Dislivello: 700 m

  • Difficoltà: EE

  • Ristoro: rifugio Piazza

Secodo l'Iphone abbiamo fatto 146 piani
Secondo l'iphone abbiamo fatto 146 piani di scale

Ecco, il mio errore più grande è stato sicuramente soffermarmi su quell'indicazione di tempo (1h40) e non comprendere a pieno i 700 metri di dislivello.

E poi, lo dirò solo a voi, in gran segreto… ma un’ora e mezza chi?

Quando? Come? Superman forse!

Insomma, l’avrete capito, non è proprio un percorso per pigri.

Il trekking è splendido, la vista sul lago e sui monti circostanti è semplicemente spaziale, ma un’ora e mezza ce la metti solo se da quando avevi 4 anni ti fai tutti i sabati e le domeniche che Dio abbia creato a scalare montagne. La salita è davvero ripida, e ci vuole del tempo tecnico per riprendere (spesso) fiato. Inoltre, se non fate squot dalla mattina alla sera, presto o tardi anche i vostri quadricipiti vi guarderanno dal basso verso l’alto chiedendovi cosa cazzo gli state chiedendo di fare.

Premetto: io più che camminare tanto e volentieri, quasi non faccio, ma la mia amica è una super palestra-lover, e comunque, il giorno dopo, e quello dopo ancora, proprio come me, faceva ogni passo con dolore e lacrime a causa dell’acido lattico. NB: Sicuramente non ha aiutato il fatto che per scendere l'abbiamo fatta piedi fino in stazione perché non passava l'autobus, probabilmente è stato il colpo di grazia.


Giusto per farvi capire, queste sono le scritte che si trovano lungo il percorso!
Giusto per farvi capire, queste sono le scritte che si trovano lungo il percorso!

Il mio consiglio, se non siete proprio solo degli alzatori olimpionici di mojito, è fatelo!

E’ bellissimo, ma fatelo con molta calma, e con un po’ di stretching pre e post salita.


Ovviamente ogni corpo è diverso e regge diversamente gli sforzi.

Io, per quanto sia una mezza sega, di trekking ne ho fatti parecchi in vita mia, dal Perù all’Islanda, dall’Indonesia alla Liguria, eppure così tanto male alle gambe nei giorni successivi non l’avevo mai provato.

[Forse alle Cinque Terre sì, ma lì le avevo fatte tutte e cinque in giornata con i percorsi alti, me lo meritavo]

Per tranquillizzarvi però vi dico che ho visto gente salire e scendere quei sentieri con passi da leone e con la velocità di uno che deve assolutamente andare in bagno dopo il caffè.

Io li guardavo allibiti, ma sì, esistono. Magari siete anche voi parte di questa categoria, chi può dirlo? Non vi resta che fare questo trekking e farmelo sapere! Buon cammino!




SEMPRE IN ZONA POTETE TROVARE ANCHE: - Le Pozze di Erve https://www.viaggerellando.it/post/le-pozze-di-erve


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