Lo scorso Natale ho sentito un bisogno improvviso di fuga e ho scelto di passare due settimana in Sri Lanka, paese che era nella mia wish list da un po'. Sarò sincera, la mia prima scelta era la Patagonia, ma i prezzi erano davvero folli, così ho "ripiegato" su quello che si è poi rivelato un paese meraviglioso. Qui di seguito trovate il mio itinerario di due settimane in Sri Lanka, improvvisato, ma molto azzeccato. Se avete bisogno di informazioni preliminari su come organizzare il viaggio, qui trovate l'articolo dedicato. Indice itinerario:
ITINERARIO DI DUE SETTIMANE IN SRI LANKA IN INVERNO:
25/12 – Abu Dhabi: Uno scalo nel Deserto
Per evitare di prosciugare il portafoglio più del dovuto, ho prenotato un volo per Colombo con Etihad, che faceva uno scalo lungo ad Abu Dhabi. Ci ero già stata, ma ho pensato che un altro giro non avrebbe guastato.
Atterro prima delle 7. I controlli passaporti sono stati relativamente veloci (se non è la prima volta che entrate negli Emirati, lo saranno ancora di più). Compro subito una card per i mezzi pubblici con due viaggi inclusi: costo totale 5€. Avrei potuto optare per il taxi (una 20ina di euro), ma ho deciso di fare la povera e prendere il bus A2, che è quasi diretto.
Il viaggio fino al lungomare dura circa 45 minuti. Dopo due passi, mi fermo a prendere un cappuccino terribile in un bar squallido (l’unico nel raggio di chilometri), al modico prezzo di 8€. Confermo tutto quello che ho pensato la prima volta: Abu Dhabi non è una città a misura d’uomo. Le distanze che sembrano piccole, in realtà sono immense da percorrere a piedi perché tra un punto d’interesse e l’altro non c’è praticamente nulla.
Così, dopo essermi affacciata sul mare, prendo un altro bus verso il “cultural district”.
O meglio, quello che sarà il cultural district, dato che gran parte è ancora in costruzione: Museo di Storia Naturale, Museo Nazionale, Guggenheim saranno probabilmente pronti l'anno prossimo (2026). Per ora, è completato solo il Louvre di Abu Dhabi, di cui ignoravo l’esistenza.
È stata una splendida scoperta: la collezione permanente è curata alla perfezione.
Forse ci sono meno nomi famosi rispetto al Louvre di Parigi, ma è comunque affascinante.
Oltre alla collezione, ciò che rende imperdibile il Louvre, è la sua architettura e la posizione invidiabile sul mare, che entra direttamente dentro al "dome" la cupola attorno a cui si sviluppa il museo. Morale: 17€ molto ben spesi.
Tips:
Se non siete mai stati ad Abu Dhabi, la Moschea Sheikh Zayed è un must imperdibile (ed è anche vicina all’aeroporto). Attenzione: mi hanno raccontato che ora sono molto rigidi con le turiste e obbligano a comprare abiti specifici per circa 15€, anche se avete già braccia e gambe coperte. La mia esperienza è stata diversa, ma sono passati diversi anni.
Visitate il cultural district: il Louvre è magnifico, e magari, ora che leggerete questo articolo, troverete anche il resto completato!
25/12 - Natale a Colombo: Un’energia inaspettata
Arrivo a Colombo all’ora di cena. Dopo i controlli di sicurezza, prendo un Uber che per meno di 15€ mi porta direttamente all’ostello che avevo scelto vicinissimo alla stazione (sapendo che il giorno dopo avrei avuto una partenza mattutina). Il tassista è stato gentilissimo (come TUTTI in Sri Lanka): non trovando subito l’ostello, ha chiamato dal suo telefono per accertarsi dell’indirizzo e mi ha accompagnata fino alla porta.
L’ingresso era inquietante: una specie di scantinato con gente che dormiva a terra e cani che abbaiavano. Una volta dentro, però, l’ostello era passabile, certo non un posto in cui tornerei o consiglierei, preferisco dimenticare le lenzuola bucate, gli asciugamani lisi e tutto il resto. Dopo una doccia (ben meritata dopo più di 24 ore di viaggio), esco a curiosare e rimango stupita: Colombo è completamente in festa per il Natale! È il 25 dicembre e le strade sono piene di luci, videomapping sul parlamento e alberi di Natale ovunque. Sulla spiaggia e nei prati lungo il mare si festeggia fino alle due di notte.
Festeggiare il Natale così, lontano da casa, è stato speciale.
Tips: Se vi serve un ostello migliore vicino alla stazione, provate l'hotel C1, sempre in zona
26/12 – Verso Dambulla: Templi e paesaggi sospesi nel tempo
Mi sveglio alle 6 del mattino e prendo un autobus per Dambulla. Pago 500 rupie a un tuk-tuk che mi porta appena 500 metri più avanti rispetto a dov'ero (non è sempre chiaro dove diamine fermino gli autobus) – una chiara fregatura, ma a quell’ora non avevo nessuna voglia di discutere per 1,63€ e quando ho provato a dirgli che mi stava ciulando, lui mi ha giustamente risposto "in euro questa cifra per te è nulla" E aveva ragione. Ha vinto lui. L’autobus scelto è di quelli fighi con l’aria condizionata: vorrei dirvi cosa ho visto fuori dal finestrino ma ero distrutta, mi sono addormentata appena salita e svegliata direttamente a destinazione, anzi, ho seriamente rischiato di non scendere in tempo.
In Sri Lanka, gli autobus arrivano ovunque, ma bisogna armarsi di un po' di pazienza, non esistendo veri e propri orari o fermate esatte. A Dambulla ho prenotato una casetta sull’albero semplicemente deliziosa (me la meritavo dopo l'ostello da incubo), riaperta da poco dopo la chiusura per il Covid, se siete da quelle parti non posso che consigliarvela!
Il pomeriggio prendo un tuk-tuk per visitare il Temple Cave, un luogo magico: cinque grotte affrescate con statue del Buddha. L’ascesa richiede un po’ di fatica, ma la vista ripaga tutto.
Tips:
Per brevi spostamenti, gli autobus classici sono perfetti, ma per tratte lunghe meglio optare per autobus express con aria condizionata. Più comodi e veloci. Io sono stata in Sri Lanka con una temperatura gradevole, ma so di amici che hanno trovato anche 43 gradi, in questo caso non credo che l'autobus locale sia un'opzione valida.
27/12 – Polonnaruwa: come l'Indiana Jones dello Sri Lanka
La giornata inizia con una visita a Polonnaruwa. Polonnaruwa è una delle antiche capitali dello Sri Lanka, famosa per i suoi affascinanti templi e rovine storiche. Situata nella regione centrale del paese, è un sito Patrimonio dell'Umanità UNESCO, noto per le sue imponenti sculture di Buddha, palazzi e monumenti risalenti al periodo Anuradhapura Essendo parecchio stanca decido di prendere un tuk-tuk per spostarmi tra le varie rovine. Per risparmiare, si può noleggiare una bici, ma la differenza di prezzo era accettabile e io troppo devastata dal viaggio. Il sito è molto grande e sicuramente storicamente rilevante ma, a mio parere, 28€ per l’ingresso sono davvero troppi, considerando il costo della vita in Sri Lanka. Proprio per questo ho deciso di visitare solo Polonnaruwa, evitando Anuradhapura, l'antica capitale (Alberto Angela non odiarmi per questo). Interessante, ma la cosa più bella che mi porto a casa da questa giornata è il mio guidatore di tuk-tuk che mi ha fatto guidare il suo potentissimo mezzo tra le strade di Polonnaruwa. Avrei voluto fermarmi a Sigiriya tornando per vedere il tramonto, ma si è messo a diluviare male, quindi nada, torno mo alla mia casetta sull’albero. Speravo in un po’ di socialità, ma Dambulla è molto, troppo tranquilla. Dico no grazie alla cena in hotel e vado in un bar in centro della speranza di trovare altri esseri umani, ma anche qui sono praticamente l’unica cliente, dove sono tutti?
Tips:
Se non amate follemente l’archeologia, scegliete tra Polonnaruwa e Anuradhapura. Entrambi in un solo viaggio rischiano di essere un po' ripetitivi ed anche costosi.
Con una guida, il sito è sicuramente più affascinante, ma è una spesa da considerare e dopo il biglietto di ingresso e il costo del tuk tuk (3500 rupie) un po' passa la voglia. In bici, informandosi un attimino prima su cosa vedere volendo è assolutamente fattibile.
Se avete fretta potete serenamente fare in una stessa giornata Polonnaruwa e il cave Temple a Dambulla, oppure una delle due rocce di Sigiriya, sempre che il meteo ve lo consenta.
28/12 – Sigiriya: salite, gradini e attese infinite
La sera precedente contratto un tuk-tuk che all’alba mi porta a Pidurangala Rock, la roccia davanti a Lion Rock, da cui normalmente si ammira l'alba.

Lion Rock, o Sigiriya, è una spettacolare fortezza rocciosa situata nel cuore dello Sri Lanka, sito UNESCO, indubbiamente il luogo più iconico del paese.
Si tratta di una roccia che si erge per circa 200 metri sopra la giungla circostante, offrendo una vista mozzafiato, su cui in cima si trovano i rest della residenza reale del re Kasupa.
Sigiriya è considerata un simbolo dell'ingegneria antica e un'attrazione imperdibile per chi visita lo Sri Lanka.
Pidurangala è un'altra simile formazione rocciosa situata a breve distanza da Lion Rock, meno conosciuta, ma altrettanto affascinante. Viene spesso usata come punto di osservazione dei Sigiriya e talvolta preferita perché costa molto meno l'ingresso.
Tutto molto bello se non fosse che:
C'era molta più gente di quella che quel posto poteva tenere. Infatti ci siamo trovati in coda nella parte finale della salita dove effettivamente c'erano un paio di passaggi un po' più complessi su roccia, dove tenersi con le mani, ma niente di infattibile. Il problema è che, avendo piovuto parecchio, le rocce erano molto scivolose e ho visto almeno 3 persone volare per terra, di cui una ha fatto una cospicua donazione di sangue al terreno.. Il mio consiglio è: andateci solo se siete persone abituate ad andare in montagna, per la vostra incolumità e per la gioia degli altri che non dovranno aspettare ore finché voi non abbiate acquisito la sicurezza di mettere un piede dopo l'altro
Una volta arrivata in cima non si vedeva assolutamente niente! Una levataccia indubbiamente inutile, l'alba era vedibile solo nei miei sogni. C'era una nebbia fittissima, ho aspettato oltre mezz'ora e alla fine si è aperto un minimo ma decisamente non la migliore vista della mia vita. Al meteo si sa, non si comanda. Vorrei dirvi di controllare bene il meteo prima di andare, ma la verità è che se c'è una cosa che ho imparato in queste due settimane in Sri Lanka è che le previsioni meteo sono TOTALMENTE inaffidabili. Sono forse più utili le preghiere.
E qui inizia l’inizio della fine: dopo Pidurangala decido di fare colazione per affrontare altri moltissimi gradini: a Sigiriya, nonostante sia super turistica, c’era ben poco di aperto alle 8, così mi siedo nell’unico posto aperto e aspetto 1h per un toast col formaggio, tra l’altro terribile (le attese per il cibo in questo paese sono state sempre pressoché eterne). Una volta finita la colazione quindi erano ormai le 9.30 e una volta arrivata alla Lion rock erano le 10. Ed era sabato, del ponte delle vacanze di Natale e io non ci avevo pensato.
Morale della favola tutto lo Sri Lanka quel giorno di trovava lì, i turisti stranieri in confronto si potevano contare sulle dita delle mani, ma i locali erano tantissimi. Insomma, ci ho messo 1h45 per fare 600 scalini, una sorta di stillicidio. Però dopo essere arrivati fin lì e aver pagato 35 fu*ing dollari, stringi i denti e tieni duro. E dirò la verità, ne è valsa la pena, perché una volta in cima il cielo si è aperto e il panorama era pazzesco, così come le antiche rovine del palazzo reale che si trovano lassù.
Per me merita assolutamente salire, anche se è turistico, anche se è carissimo, quante altre volte tornete in Sri Lanka alla fine? Solo siate più saggi di me, e andateci all’alba! Comunque non dopo le 8. Alla fine la cosa più bella della giornata è stato pranzare in un ristorantino stupendo proprio sotto al Lion rock con del rice and curry delizioso e una vista impagabile.
Finito il pranzo torno in bus a Dambulla in una mezz’ora, raccatto lo zaino e prendo un bus per Kandy (circa 2h30) dove trovo un ostello carino con vista, ma un po’ fuori dal centro.
L’avevo scelto perché dalle recensioni sembrava molto social ma… no :(
Così un po’ delusa sono uscita in cerca di un posto dove vedere altri esseri umani.
Mi hanno consigliato Hideout, questo locale super occidentale, ma molto bello e abbastanza vicino all’hotel, così prendo un Tuk-Tuk e via.
Vengo messa su uno scomodissimo tavolino alto da sola, una coppia di mamma e figlia (ormai grandicella) mi invita al tavolo con loro, accetto, il mio bisogno di socialità è altissimo! E' stata una serata molto piacevole e fortunatamente ho trovato compagnia perché, come sempre, abbiamo aspettato il cibo per oltre un’ora. Ciononostante, se volete trattarvi bene, il locale ve lo consiglio, è davvero molto grazioso.
Tips:
Se è weekend e volete fare entrambe le attrazioni di Sigirya andate prima a Lion Rock e poi a Pidurangala, c’è comunque sempre più gente alla rocca.
Se potete fare uno alba e uno tramonto ancora meglio, ma in alternativa per una persona mediamente allenata si possono serenamente fare entrambe di seguito.
Tornando indietro non dormirei a Dambulla, ma a Sigiriya, con l’idea di evitarmi i 30 minuti di TukTuk di notte e di trovare magari anche un po’ più vita sociale.

29/12: Alla Scoperta di Kandy e Dintorni
Sulla via del ritorno, la sera precedente un Tuk-Tuk mi offre un tour di tutta la giornata con lui per una 15ina di euro, includendo un posto molto figo dove volevo andare a circa 1h da Kandy.
Anche l'ostello offriva un giro simile, ma ho pensato: dai, questo lo conosco, parla benissimo inglese, sembra affidabile, va bene!
La mattina alle 9 puntualissimo arriva il Tuk-tuk, ma… a bordo non c’era lui bensì suo cugino che non parlava quasi nulla di inglese, con cui comunicavo a sorrisi. Va beh, ormai. Let’s go.
Come prima cosa andiamo alla torre di Ambuluwawa, un posto abbastanza surreale: si trova su una montagna, in una posizione rialzata. Da lì si salgono vari gradini a chiocciola in uno spazio vitale inesistente, con gente che sale e gente che scende.
Sarò sincera, sono arrivata fino a pochi gradini dalla fine e poi ho desistito quando ho capito che avrei dovuto scambiarmi di posto con le 3 persone in cima in 20cm quadrati, con la sensazione di dondolamento che a quell’altezza potevo chiaramente sentire.
Too much for me. Ciononostante, consiglio assolutamente un visita, possibilmente di mattina presto per non trovare ressa e il cielo nuvoloso.
Al ritorno andiamo a vedere il Botanical Garden, molto bello anche se abbastanza caro per noi (loro pagano 90cents e noi 12€) e non l’ho potuto godere a pieno perché a un certo punto si è messo a diluviare male. Per la via ci siamo fermati in una piantagione di tè, dove ci hanno spiegato tutto sulla produzione e abbiamo concluso con una degustazione, molto interessante. Il tutto è gratis, ma ovviamente poi vi sentirete un po' in obbligo a comprare del tè, che ovviamente è venduto a carissimo prezzo rispetto altrove, ma non siete tenuti a farlo. Idem per lo Spicy Garden, un giardino dove coltivano e creano spezie e medicinali ayurvedici. Io a quest’ultimo credo poco, ma ho voluto dargli una chance dopo che un impacco di erbette su un pezzetto di braccio mi ha portato via tutti i peli che non sono ancora ricresciuti e che mi hanno giurato non sarebbero tornati per anni.
Vi farò sapere come va a finire questa storia... pathos... :)
La giornata si conclude con la visita di un paio di templi sulle colline intorno a Kandy, sorprendentemente belli e, gran finale, al Tempio del Dente, vera attrazione della città, dove si pensa sia conservato un dente del Buddha. Ho seguito il consiglio dell’amico Tuk-tuk e ci sono andata alla sera, durante una celebrazione, praticamente senza turisti, ma pieno di locali. È stato davvero molto bello. Non so se sia tutti i giorni alle 18 o solo la domenica, ma se potete, cercate di andare a quell’ora.
A questo punto era troppo tardi per poter andare verso l’Adam’s Peak, mia prossima tappa, così torno a dormire in ostello, dopo una cena in un posto super local in centro, pronta per partire la mattina seguente.
Tips:
Se volete raggiungere l’Adam’s Peak da Kandy e non avete molto tempo, potete chiedere al TukTuk di fare il giro inverso: prima fare tutta la città, poi la torre di Adambulla, e infine lasciarvi a Gampola, dove potrete prendere un autobus per Nallathaiya, il paesino in cui dormire per poter scalare l’Adam’s Peak.
Vi perderete la celebrazione, la torre potrebbe essere avvolta nelle nuvole nel pomeriggio, ma è pur sempre un’opzione.
30/12: da Kandy a Hatton verso l'Adam's Peak
Questo è stato un giorno principalmente di spostamento, da Kandy a Hatton in bus, sono comunque un 3 ore di viaggio (potete andare anche in treno, volendo).
Una volta arrivata lì, ho pranzato in un posto super local dove mi hanno gentilmente tenuto lo zaino per un paio d’ore mentre gironzolavo per la città. Se siete di passaggio, vale la pena per vedere un po’ di vita vera da mercato, lontano dai luoghi più turistici, e per visitare lo spettacolare tempio hindu.
Tornata alla stazione degli autobus, ho preso al volo un bus per non so bene dove, che si è fermato non so bene dove, e da lì mi hanno caricata al volissimo su un mini bus extra affollato per Nallathaiya. Le persone sono gentilissime e vi diranno sempre dove salire e dove scendere. Il viaggio è stato parecchio scomodo e lunghetto, circa 1h30 in piedi, pigiata male senza riuscire nemmeno a vedere fuori. Una volta arrivata al paesino, mi sono concessa un bicchiere di vino vista fiume, che costava più di tutta la cena, per poi andare a dormire molto presto, perché la sveglia era alle 2am!
Ma perché tutto sto sbatti vi chiederete voi?
L'Adam's Peak, noto come Sri Pada ("Impronta Sacra"), è una montagna iconica nello Sri Lanka che si eleva a 2.243 metri. È un luogo di grande significato spirituale per diverse religioni: buddisti, induisti, musulmani e cristiani venerano la montagna come sacra. Al suo vertice si trova un’impronta nella roccia, considerata da ciascuna fede come legata a una figura divina, come il Buddha, Shiva o Adamo.
31/12: Salita all'Adam’s Peak: Un'esperienza mistica
L’ultimo giorno dell’anno inizia con 6000 gradini e 1000 metri di dislivello nel cuore della notte. Ero onestamente terrorizzata dall’idea che avrei trovato il mondo dopo l’esperienza a Sigiriya, ma in realtà c’erano pochissime persone. Ed è anche il motivo per cui sono partita così presto, tenendo conto che l’alba è verso le 6 e non ci vuole così tanto a salire. Io ci ho messo circa 2h30 con tutta la calma del mondo. Sicuramente la salita è faticosa, ma non infattibile per chiunque sia un po’ allenato. La mia fortuna è stata trovare per la via due ragazzi cingalesi che mi hanno “adottata” e mi hanno raccontato tantissime cose della loro cultura durante la salita. Uno di questi ragazzi era già salito qui altre 22 volte! Il mio umore non era esattamente dei migliori quando ha iniziato a piovere.
A quell’altezza di notte fa freddo, si è sudati e la pioggia in faccia non migliora l’esperienza. Come previsto, siamo arrivati su molto prima del dovuto. Io mi sono messa addosso tutto quello che avevo e mi hanno portato in questa specie di stanzone pieno di persone che avevano fatto il pellegrinaggio il giorno prima e che avevano dormito per terra, pieni di coperte, per attendere la celebrazione dell’alba. Posso dire che sicuramente è stata un’esperienza autentica. Se lo prendete come un trekking non ha molto senso farlo, alla fine sono gradini, ma con la giusta spiritualità, è un’esperienza molto bella. La mattina, ovviamente, l’alba non si è vista. Aveva smesso di piovere, ma eravamo ancora immersi nelle nuvole. Però ho partecipato con loro alla celebrazione, ovviamente senza capire una parola. Eppure è stato tutto molto toccante, aver fatto quella salita, essere in quel luogo così remoto, con tutte quelle altre persone e la loro energia, mi ha fatto scendere qualche lacrima, non appena le nuvole hanno lasciato spazio a qualche stralcio di cielo azzurro. I miei amici mi hanno offerto un tè con latte, molto utile viste le temperature, e siamo scesi alla base. Alle 10 ero già pronta sul Tuk-tuk che mi avrebbe riportato ad Hatton. Bella l’esperienza in bus, ma non la rifarei 😅 Alla fine erano una decina di euro per essere comodamente portata fino in stazione con tanto di pit stop fotografici (la strada è davvero molto bella, passa tra laghi, risaie e coltivazioni di tè). A quel punto non restava che prendere il famosissimo treno per Ella.
Tips:
L'Adam's Peak andrebbe affrontato in alta stagione (da Dicembre ad Aprile) più che altro perché negli altri mesi la strada non è illuminata e i negozietti sono tutti chiusi. Potete salire ugualmente, ma in modo un po' meno agevole.
Se l'alba per voi non è poi così fondamentale potete anche partire più tardi, ma anche se volete vederla, potete serenamente iniziare a salire verso le 3.30 se avete un buon passo.
Portatevi assolutamente una giacca e una felpa pesante per quando arrivate in cima, prima del sorgere del sole fa davvero freddo.
Evitate i weekend o l'altissima stagione se potete, essendo luogo di pellegrinaggio rischiate di trovare davvero l'universo mondo in cima, tanto da non arrivare al tempio. Ho visto video da brividi per la sovrapposizione della gente in vetta.
Non è di certo un posto di lusso ma io ho dormito al Singh Brother hotel che è letteralmente in faccia all'imbocco del sentiero, che strategicamente non è affatto male.
31/12: Il Viaggio in Treno da Hatton a Ella
Problemino: sono pur sempre le vacanze di Natale, i posti riservati seduti sono finiti mesi fa. Il treno si può sempre prendere stando in piedi, ma vi assicuro che non è così divertente, soprattutto se si viene da 5h di trekking e 3 di sonno. Insomma, è stata dura, bello ma dura, perché sono 5h di treno e io mi sono seduta ufficialmente solo nell’ultima mezz’ora. Prima mi sono seduta un po’ per terra, davanti alla porta sempre aperta, ma fortunella come sono, il tempo era davvero infame, pioveva e faceva freddo. Il panorama a tratti era assolutamente impossibile da scorgere perché avvolto in una fitta nebbia. Insomma, quello che dovrebbe essere il treno più panoramico del mondo, non è stato così panoramico.
Da programma avrei dovuto fermarmi a Nuwara Eliya, ma complice il tempo infame e il fatto che fosse la notte di Capodanno, e non volevo passarla in un luogo freddo, triste e desolato (la chiamano la piccola Inghilterra), ho deciso di saltare questa tappa e arrivare direttamente a Ella. Sul treno faccio amicizia con un ragazzo con cui condivido tutto il disagio di quel viaggio infinito e scegliamo insieme un ostello in cui passare la notte. Potevamo sceglierne diversi, ma a colpo sicuro abbiamo prenotato Hostal Tree House, molto carino, ma già dalle 4 di pomeriggio aveva un dj set sulla terrazza che Ibiza levate proprio e ovviamente le pareti erano in legno, per cui, il mio sogno di dormire un paio d’ore prima di uscire per festeggiare il Capodanno è svanito nel nulla. Ah dimenticavo, era anche sopra le rotaie, per cui quando passava il treno tremava tutto come se ci fosse una scissione delle placche tettoniche. Il mio "cenone di capodanno" è consistito in un samosa alle verdure e un roti al pollo. Mai sono stata più felice di così a Capodanno, senza pressioni sociali su cosa fai, dove vai, con chi sei, come ti vesti. Così, mangiando street food e facendo un brindisi in un localino affollato in una cittadina nel cuore dello Sri Lanka. Bello, bello, finché non ho camminato su un bicchiere rotto e ho versato un litro di sangue sul pavimento, ma questa è un’altra storia.
Tips:
Se sapete già quando andrete e avete un itinerario preciso, potete prenotare il treno con posto a sedere in anticipo (costa decisamente di più che comprarlo in loco, ma comunque una cifra sostenibilissima). Se così non fosse, non disperate, salirete lo stesso, e nel caso potreste scegliere di fare solo un tratto in treno in piedi e poi fare il restante tragitto in bus, sicuramente meno inflazionati.
Se il cielo è con voi, fermatevi una notte a Nuwara Eliya, dicono che i panorami siano spettacolari e le piantagioni di te imperdibili.
1/1: Ella - Il Nuovo Inizio dell'Anno
Nuovo giorno, grandi inizi. Vista la devastazione del giorno precedente, decidiamo di viziarci con un Tuk-tuk che ci scarrozza in giro tutto il giorno. Iniziamo dalle Ravana Falls, delle belle cascate a bordo strada a circa 30 min da Ella. A seguire, bagnetto nelle “Secret Waterfall” a circa 6km da lì.
Poi finalmente raggiungiamo il famosissimo ponte a 9 archi. È davvero molto bello, chiedo quando passa il treno, mi dicono 20 min, penso ok. Aspettiamo. Spoiler: è arrivato dopo quasi due ore, però ammetto che vederli passare lassù è stato molto figo. Nell’attesa ci sono anche un paio di ristoranti in cui fermarsi a mangiare, volendo. Noi abbiamo mangiato in realtà nel ristorantino sotto l’ostello, scoprendo solo dopo che era il più quotato su TripAdvisor ed effettivamente era molto buono.
Essendoci ancora un po’ di luce, abbiamo chiesto al nostro amico Tuk-tuk di portarci su un bellissimo tempio buddista in cima alla collina.
La strada non è breve e costantemente in salita, ma ne è davvero valsa la pena.
Il luogo è splendido, con una vista 360 su tutte le montagne circostanti, e abbiamo, di nuovo, avuto la fortuna di assistere a una celebrazione, anzi, a una super celebrazione!
C’era addirittura un drone nel cielo che lanciava giù petali di rose. Questi buddisti moderni...
Tips:
Il costo per il tuk-tuk tutto il giorno diviso due è stato attorno ai 13€, ma se il clima ve lo permette potete fare quasi tutto anche a piedi (tipo non il tempio), godendovi le passeggiate immersi nella natura.
Se siete amanti del trekking non perdetevi il little Adam's Peak e Ella Rock
Se poi volete affittare un motorino, sarete ancora più liberi di visitare i dintorni
Se ci tenete a vedere il treno che passa sul ponte controllate prima gli orari, e aggiungeteci almeno una 20ina di minuti di ritardo di default.
2/1: Fuga da Ella - la pioggia non dà tregua
Che la stagione secca non fosse davvero secca si era capito da un po', ma negli ultimi giorni la situazione era decisamente peggiorata: c'è una bella instabilità in tutta l'area e le Maldive sono letteralmente sott'acqua, qui ci va ancora bene.
Ad ogni modo, la giornata non permetteva di fare quello che avrei voluto, ossia stare almeno un altro giorno ad Ella per godermi trekking e cascate.
Così mi dirigo a sud, a Tangalle, nella speranza di trovare un tempo migliore.
Bus verso sud, e in poco più di 3 ore siamo a destinazione.
Il sole non c'è, ma almeno non piove.
Tangalle è una tranquilla località balneare situata a un'oretta dalla più famosa (ed affollata) Mirissa. Questo zona, sebbene bellissima, è meno turisticamente sviluppato rispetto ad altre destinazioni nel sud, offrendo un'atmosfera più rilassata e naturale, perfetta se si è in coppia e in cerca di relax (un po' meno se si è backpacker e si cerca la festa).
Scopro da subito la mia grande gioia del trovarmi sul mare: mangiare pesce fino a svenire a prezzi irrisori. Qui i ristoranti sono sicuramente un po' più cari che nell'entroterra, ma rispecchiano anche di più i gusti e gli standard europei. Sui cocktail dobbiamo lavorarci ancora un pochetto, sono cari e tendenzialmente non sanno farli, salvo rare e care eccezioni! Tips: L'altra cosa che ho dovuto saltare causa pioggia è stato il safari al parco nazionale di Uda Walawe, famoso per l'incredibile numero di elefanti e perfettamente di strada tra Ella e la costa sud. Se vi piacciono gli animali, non perdetevi questa tappa.
3/1: Tangalle: spiagge infinite e oceano
Al risveglio nel cielo c'è una cosa un po' opaca e luminosa: il sole! Nel giro di poche ore il cielo si apre e ci regala una giornata pazzesca.
Affittiamo un motorino per una cifra ridicola (tipo 8€ per 24 ore) e ci spostiamo a vedere i dintorni. La turtle beach, era senza tartarughe, ma anche senza esseri umani, il che l'ha resa molto speciale! Poi andiamo verso la Silent beach, molto bella anche lei, poi pit stop totalmente inutile al blow hole, ossia una cavità nella roccia che fa sì che quando un'onda vi si infrange crei una sorta di "gayser" alto fino ad una trentina di metri, ma immagino non fossimo in stagione, perché non ho visto nulla più che qualche schizzetto (l'ingresso è pure a pagamento, per quanto poco, assicuratevi che abbia senso andarci). Tra le tappe bizzarre includerei il più grande fish harbour dello Sri Lanka, in cui non avremmo potuto entrare, ma abbiamo dato ben 30 centesimi al guardiano per poter sbirciare dentro :) Che dire, non un posto profumato, ma tutti quei pescherecci colorati insieme sono molto affascinanti. Siamo poi approdati a Hiriketiya da cui siamo prontamente fuggiti. Sembra un posto meraviglioso per una birretta in un locale hipster al tramonto, ma un incubo per entrare in acqua (c'è una densità di surfisti per metro quadro non adatto alla vita - almeno durante le vacanze di Natale) inoltre non c'è spiaggia, quindi è anche molto difficile prendere il sole, se non su qualche lettino a pagamento. Abbiamo fatto una tappa in un bellissimo tempio scavato nella roccia a circa 40 minuti da Tangalle, ma se avete già visto quello di Dambulla forse è evitabile.
Tips: se vi piacciono l'oceano e la pace, Tangalle è sicuramente più adatta rispetto a Mirissa o le altre cittadine viste successivamente. Se invece siete festaioli o semplicemente da soli e in cerca di amici, meglio spostarsi verso ovest.
4/1: Weligama: surf surf and surf
Il meteo è tornato a non essere meraviglioso, ma non ci scoraggiamo, affittiamo un motorino e giriamo un po' per la costa. Dapprima ci fermiamo in alcune piscine naturali frequentate principalmente dai locals, che immagino che con il sole avrebbero avuto un colore fantastico. Tappa a Unawatuna Beach che per me è un grande no, solo russi, solo lettini, troppa gente. Imprescindibile la tappa con pescetto freschissimo cucinato su una barca in questo posticino delizioso a pochi chilometri da Galle. Galle è una cittadina molto carina, con strascichi coloniali europei, ci sono tanti ristorantini e negozietti turistici, per cui vale sicuramente la pena fare un salto nel suo forte, anche solo qualche ora. Tornando da Galle ci siamo imbattuti in una parata enorme tipo carnevale, che ancora non so esattamente per cosa fosse, ma siamo rimasti un paio d'ore ammaliati a vedere tutta quella allegria, guidati dai suoni dei tamburi.
Tips: se alloggiate a Weligama non potete assolutamente perdervi il Fish Point, ossia un punto della spiaggia dove i pescatori vi fanno scegliere il pesce fresco e ve lo cucinano lì al volo.
Ci sono diversi ristorantini che offrono lo stesso servizio, io ho pranzato due volte da Mama's Fish ed era spaziale e le proprietarie semplicemente deliziose!
Pranzo di pesce super abbondante per una decina d'euro a testa.
5/1: Mirissa - l'Ibiza dello Sri Lanka
Da Weligama sono arrivata in una ventina di minuti in autobus a Mirissa. Qui sembra che la night life sia incredibile, ma io non l'ho vissuta. Sicuramente le spiagge sono belle e il mare calmo e perfetto per nuotare e fare snorkeling. Ovviamente dimenticatevi le lunghe distese di sabbia dorata e deserta di Tangalle, questo è probabilmente il posto più turistico dello Sri Lanka, quindi aspettatevi tanti lettini e tante persone, anche se a volte vi basterà prendere un succo per poter usare il lettino tutto il giorno, non male! Il tramonto sono andata a vederlo a "secret beach" di Mirissa, vi lascio immaginare quanto secret fosse con una sfilza infinita di lettini, due bar con dj set pazzesco e tutto ciò che ne comporta. Ciò detto, il posto è molto carino, può valere la pena farci un salto, anche se andando a piedi dovete mettere in conto di scarpinare un bel po' in salita e poi in discesa. Altrimenti, motorello e passa la paura. Tips: se vi piace l'idea di avvistare le balene, Mirissa è il posto perfetto, ma sappiate che dovrete svegliarvi alle 6am :) Anche le immersioni sono un'attività consigliata se avete il brevetto!
Io la sera sono andata a bere un bicchiere di vino qui, c'è anche una piscina, sembra essere un posto molto famoso e frequentato anche durante il giorno per chi non vuole buttarsi tra le onde oceaniche e poi ho mangiato una...pizza.
Esatto, ho infranto il mio primo comandamento: mai mangiare italiano all'estero, ma ero con un amico olandese troppo entusiasta della cosa per dissuaderlo.
La pizza non era malaccio, il proprietario era italiano, continuo comunque a pensare che non abbia nessun senso pagare il doppio una pizza che a Milano è pure molto più buona, ma alla fine, dopo 4 giorni di pesce no stop l'ho trovato tollerabile.
La mattina seguente mi sono convinta a fare una lezione di Surf.
Se vai in Sri Lanka e non fai surf non sei nessuno, soprattutto a Weligama.
La lezione di 1h30 circa l'ho pagata 4000rupie, circa 16€.
Continuo a pensare che il surf non faccia per me, ma magari per voi sì, tentar non nuoce.
Le prime lezioni sono molto semplici perché venite seguiti passo passo dall'istruttore che addirittura vi spinge per poter prendere l'onda nel momento giusto...ma il vero surf è tutt'altra cosa. Comunque le onde in faccia no stop non sono la mia passione.
Così dopo la lezione ho deciso di prendere un autobus e dirigermi a Hikkaduwa, ad un paio d'ore di bus.
Tips:
A Hikkaduwa le lezioni di surf costavano molto di più, quindi tenetelo in considerazione se dovete scegliere dove surfare.
Se cercate un ostello moderno, pulito, organizzato e sociale, Happy Hammocks è il migliore che ho trovato in tutto il viaggio
6, 7, 8/1 Hikkaduwa - L'ultima spiaggia
Hikkaduwa è un altro grazioso villaggetto turistico sulla costa dello Sri Lanka meridionale.
E' strapieno di russi, non so bene cosa porti certi luoghi a trasformarsi in vere e proprie colonie, ma poco male.
Forse ancora più di Hikkaduwa, merita la parte di Narigama, la spiaggia subito sotto, che è un po' più tranquilla.
Sono arrivata qui senza sapere quanto mi sarei fermata, ma poi ho trovato una stanzetta umile, molto umile, direttamente sul mare; mi addormentavo e mi svegliavo con il rumore dell'oceano e non me ne sono più voluta andare.
Non ho molto da dire di questi ultimi 3 giorni in questo piccolo paradiso, se non che potete fare lunghissime, ma proprio issime, passeggiate su spiagge bianche (sia a nord che a sud troverete spiagge deserte, contrariamente a quella di Hikkaduwa che è vivissima e piena di lettini), potete fare snorkeling e nuotare con tartarughe giganti al Turtle Point.
Volendo ci sono anche diversi scuba diving, sono stata molto tentata, ma alla fine ho optato per il relax. Qui troverete ristoranti di ogni genere e specie e di ogni fascia di prezzo, io alla fine sono tornata spessissimo in quelli a palafitta sul mare all'inizio della spiaggia di Hikkaduwa, come Hikka Chill o Sri Lanka Bistro, sono tutti davvero graziosi e il cibo è buono! (e poi volete mettere aspettare il vostro pranzo mentre fate un tuffo di sotto?)
L'ultimo giorno prima di partire sono arrivata fino alla spiaggia al di sopra di Hikkaduwa, potete arrivarci sia a piedi (ma è lunghetta) sia in bus, che in tuk-tuk.
Qui oltre a non esserci anima viva, c'è un bellissimo tempio in riva al mare, con una succursale NEL mare, esatto, proprio su un isolotto a pochi metri dalla riva, dove un barchino fa continuamente avanti e indietro.
Se siete in zona merita una visita.
Tips:
Io non l'ho fatto ma se volete qui vicino scorre un fiume in cui poter fare il famoso river safari, ogni tuk-tuk che incontrerete cercherà di vendervelo!
Se io dormire sul mare non vi importa, potete dormire da Cinammon Heaven, delizioso, moderno e pulitissimo, davvero una garanzia
9/1: verso Colombo e casa.
Purtroppo è già ora di tornare verso casa, così prendo il treno per Colombo. Treno e non bus perché mi piaceva l'idea delle rotaie e le porte aperte sul paesaggio... ma, ancora una volta, niente posto a sedere. Un altro viaggio seduta per terra, ma sicuramente meno tragico e impegnativo del precedente (sono solo un paio d'ore e una buona parte vista mare). Arrivo a Colombo la sera tardi e vado alla disperata ricerca dei souvenir che mi ero rifiutata di comprare durante il viaggio perché non avevo nessuna intenzione di portarmeli dietro per tutto il viaggio. Beh la missione è stata piuttosto ardua, sono finita in centri commerciali enormi (sì, Colombo è piena di centro commerciali enormi), strade lunghissime senza apparentemente grandi punti d'interesse... insomma, quel centro cittadino brulicante di negozietti che mi ero immaginata... non esisteva.
Fortunatamente alla fine ho trovato delle bancarelle davanti alla stazione dei bus che hanno salvato i regalini per amici e parenti. Ero abbastanza distrutta, avevo fatto una ventina di km a piedi quel giorno, così mangio in un posto random vicino al mio ostello (questa volta l'ho scelto bene) e mi addormento per l'ultima volta in Sri Lanka.
Tips:
Se decidete di fare un giorno intero a Colombo fatevi una visita guidata per saperne un po' di più
Se invece la capitale non vi interessa, il giorno prima di prendere il volo potreste anche dormire direttamente a Negombo, ben più vicina all'aeroporto, contrariamente a Colombo che richiede circa 1h30 di autobus. E con questo il mio diario di viaggio dello Sri Lanka si è concluso. Se seguite i miei consigli, o avete dei suggerimenti a riguardo, fatemelo sapere nei commenti o in privato. Mi fa sempre molto piacere. Se volete vedere altri contenuti simili seguitemi su instagram e scoprite post, reel e stories in evidenza! Buone fughe da Milano!

Ciao, ci conosciamo?
Sono Valentina, felice di vederti sul mio Blog! Scrivo di fughe da Milano in Lombardia e dintorni, ma spesso e volentieri fuggo oltreconfine.
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