Cosa fare a Tenerife in 5 giorni: itinerario completo tra mare, vulcani e paesaggi mozzafiato
- Valentina Saracco
- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 10 min
Aggiornamento: 3 giorni fa
Hai solo cinque giorni per visitare Tenerife? Nessun problema! Quest’isola delle Canarie ti sorprenderà per la sua varietà: spiagge vulcaniche, parchi naturali, villaggi incastonati tra le montagne e ottimo cibo. Io sono partita in una triste giornata milanese di inizio dicembre con la mia amica Giulia e wow, ce ne siamo innamorate. Cinque giorni sono pochi per poter vedere tutta l'isola (che è grandina) ma abbastanza per avere un overview. Noi l'abbiamo percorsa tutta, ma volendo potete anche scegliere di restare solo in una zona, se non vi spaventa guidare, cambiare più posti per dormire e volete seguire il nostro itinerario, eccolo! Seguito dalle immancabili notizie utili per organizzare il viaggio.

Itinerario di 5 giorni a Tenerife, tappa per tappa.
Giorno 1 – El Médano piscine naturali e Los Gigantes Giorno 2 – Montaña Roja, Masca e i borghi leggendari Giorno 3 – Santa Cruz, Teresitas e il Parco Rurale di Anaga Giorno 4 – La Laguna, Teide e panorami marziani Giorno 5 – Paella e triste ritorno Alcune info utili per organizzare un viaggio a Tenerife:
Giorno 1 – El Médano piscine naturali e Los Gigantes
Arrivo a El Médano e prima serata
Siamo atterrati la sera a El Médano, piccolo borgo di pescatori che negli ultimi decenni è diventato vero paradiso per surfisti e appassionati di sport da vento.
Per cena abbiamo provato Tasca La Lata del Gofio, un locale che serve piatti tradizionali come il gofio (farina di cereali tostati tipica delle Canarie).
La cucina canaria è un po troppo “pasticciata” per i nostri gusti, ma è sempre bello sperimentare.
Playa El Médano e Montaña Roja
La prima mattina ci godiamo Playa El Médano, una delle spiagge più amate dell’isola dai kitesurfer. È lunga, pianeggiante e il vento costante ne fa un hotspot internazionale. Il tratto che conduce verso la Montaña Roja è particolarmente suggestivo: quest’ultima, con i suoi circa 171 metri di altezza, è un altipiano lavico ormai inattivo e protetto come Monumento Naturale. La sua forma conica perfetta ricorda un piccolo cratere, e la camminata intorno alla base offre viste sulla costa sud-orientale e su El Médano (ci saliremo il giorno successivo)

Piscine naturali di Los Abrigos
Procediamo in auto verso sud fino a Los Abrigos, antico porto di pescatori a pochi chilometri da Granadilla de Abona. Oggi le piscine naturali scavate nella roccia lavica sono famose principalmente per essere diventate sede di una comunità di neo hippy che vivono nelle grotte in riva al mare in piena pace con la natura circostante.

Los Cristianos: da borgo di pescatori a polo turistico
Non potevamo evitare la “tappa obbligata” a Los Cristianos. Nato come villaggio di pescatori, prese il nome dalle navi di sacerdoti spagnoli (cristiani) che dal XV secolo vi facevano scalo. Negli anni ’60 divenne meta di vacanze di massa: oggi è iper-turistico, affollato di alberghi, ristoranti e crociere in partenza per La Gomera.
Mio parere personale: evitare come la peste a meno che non ti piaccia Rimini.
Piscinas naturales de Los Gigantes e Playa de Los Guíos
Riprendiamo la macchina verso nord ovest, in direzione di Los Gigantes, dove le scogliere (Acantilados de Los Gigantes) si innalzano fino a quasi 600 metri sul livello del mare.
Queste imponenti pareti di basalto, formatesi in seguito a colate di lava solidificata e a successive erosioni marine, sono conosciute come “The Wall of Hell”.
Le piscine naturali della zona offrono un’esperienza unica: vasche di acqua salata create dalla roccia, ideali per un bagno circondato da pareti verticali nere.
Le onde che entravano nella piscina quando siamo state noi era davvero potenti, non così invoglianti da entrare :)

A pochi minuti, Playa de Los Guíos è una spiaggia di ciottoli scuri con un piccolo porto turistico. Dal porticciolo, tra barche da pesca, yacht e negozietti di souvenir, si gode la vista delle scogliere che si stagliano sull’orizzonte. Per ammirarle al meglio, abbiamo seguito un “point of view” segnalato da Google Maps: al tramonto la luce dorata scolpisce le falesie di lava, creando uno scenario magico.

Pernottamento: seconda notte a El Médano, per ripartire con calma il giorno seguente.
Giorno 2 – Montaña Roja, Masca e i borghi leggendari
Colazione con vista Montaña Roja
La mattina incontriamo un amico local con il suo van: colazione con fornelletto a gas vista Montaña Roja. Poi decidiamo di salire in cima, questa escursione è semplice, ci metterete una mezz'oretta a salire in cima, ma offre panorami impagabili: la montagna, ormai spoglia, è un antico cono vulcanico estinto e rappresenta uno dei simboli naturali dell’isola.

Santiago del Teide e Mirador de Cherfe
Nel pomeriggio ci spostiamo verso Santiago del Teide, paesino di origine rurale immerso tra piantagioni di viti e bananeti che sfruttano la fertilità del terreno vulcanico.
Il Mirador de Cherfe, arroccato su un promontorio a circa 700 metri, permette di vedere la vegetazione endemica della corona forestale del Teide.
Un ponte naturale di roccia lavica collega due pareti, ed è considerato una meraviglia geologica locale. Davvero unico!

Mirador della Cruz de Hilda
Un altro punto panoramico è la Cruz de Hilda, da cui, in giornate limpide, si scorge l’oceano fino a La Gomera, uno dei belvedere più frequentati dagli escursionisti.
Masca: il rifugio dei pirati e il villaggio guancio
Proseguendo verso nord, arriviamo a Masca, uno dei borghi più caratteristici di Tenerife, arroccato su montagna lavica ma lussurreggiante.
Prima dell’arrivo degli spagnoli, Masca era un luogo di rifugio per pirati e contrabbandieri, grazie alla sua posizione remota tra gole profonde. Oggi è meta ambita per chi ama l’escursionismo: il famoso sentiero di Masca conduce fino al mare, passando per gole spettacolari, ma serve almeno mezza giornata per il percorso completo. Noi ci limitiamo a passeggiare per le viuzze e ad ammirare i panorami dalla sommità.

Icod de los Vinos e il Drago Milenario
Breve sosta a Icod de los Vinos, celebre per il Drago Milenario, un albero di dracaena draco stimato tra i 600 e i 1000 anni (onestamente era chiuso dentro ad un museo e non avevamo voglia di pagare un biglietto per vedere un albero).
La verità è che questa pianta è il simbolo di Tenerife, il drago produce una resina rossa (“sangue di drago”) usata anticamente come medicina. Il borgo è famoso per le cantine che producono vino malvasia, una passeggiata nel centro storico rivela edifici in stile canario coloniale e piazzette ombreggiate.
Charcones di Punta Brava e bagno notturno a Playa del Castillo
Proseguiamo al tramonto verso i Charcones di Punta Brava, formazioni naturali di roccia lavica con vasche dove l’acqua del mare entra ad ogni onda, creando pozze ideali per ammirare il sole che cala sul Teide. Di sera, visitiamo Playa del Castillo, spiaggia di sabbia nera nei pressi di Playa San Juan, per un bagno sotto le stelle.
Ho un ricordo bellissimo di questo bagno quasi in notturna su sabbia nerissima a grandi onde oceaniche.

Pernottamento: arrivo a Santa Cruz di Tenerife, dove trascorreremo due notti. A dicembre la città è già addobbata per Natale: incredibile, se pensi che ci sono ancora 25 °C di giorno!
Giorno 3 – Santa Cruz, Teresitas e il Parco Rurale di Anaga
Santa Cruz de Tenerife: storia e contemporaneità
Santa Cruz, capitale autonoma è crocevia di culture, grazie al porto che per secoli ha collegato l’isola al Nuovo Mondo e all’Africa.
Noi abbiamo visitato le due cose a mio parere imperdibili:
Mercado de Nuestra Señora de África: inaugurato nel 1943, è il cuore pulsante della città: banchi di frutta esotica, pesce appena pescato, formaggi tipici e artigianato locale.
Auditorio de Tenerife “Adán Martín”: opera dell’architetto Santiago Calatrava, inaugurata nel 2003, è un esempio di architettura avanguardista. La sua vela in cemento bianco sembra pronta a spiccare il volo verso l’oceano. È spesso paragonato all’Opera House di Sydney, ma con un’identità tutta canaria.
Playa de Las Teresitas: la spiaggia “artificiale” nonchè l'unica bianca.
A pochi chilometri dal centro si trova Playa de Las Teresitas, unica spiaggia di sabbia chiara (importata dal Sahara negli anni ’70) su un’isola altrimenti dominata dal nero vulcanico. L’arenile, lungo circa 1,5 km, è protetto da un lungo molo che riduce il moto ondoso, rendendo l’acqua calma e cristallina. Ai lati crescono palme canarie che ricordano più un luogo caraibico che atlantico. Nonostante l’affluenza, merita una giornata di relax.
(Ma io onestamente prefeisco le spiagge più naturali e incontaminate, tipo quelle che vedremo tra pochissimo).

Parco Rurale di Anaga: biosfera e antichi boschi di laurisilva
Nel pomeriggio ci dirigiamo verso il Parco Rurale di Anaga.
Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di esplorare tutto il parco al suo interno con i vari trekking proposti, ma abbiamo visto la costa che è un vero spettacolo!
Tra i miei punti preferiti:
Mirador Risco Amogoje: punto panoramico che si affaccia sul litorale settentrionale, salendo dalla spiaggia Las Teresitas, mostrando mare, baie nascoste e montagne punteggiate di casette rurali.
Playa Roque de las Bodegas, Playa Almáciga e Playa de Benijo: spiagge di sabbia scura, modellate dalle correnti atlantiche, amatissime dai surfisti. Le onde possono essere impetuose, ma sono di una bellezza rara. Qui ogni due minuti pensavo come avrei voluto essere lì in van e dormire lungo l'oceano, come molti stavano facendo.
El Frontón e cena al Rincón del Pescador
Nel pomeriggio ci fermiamo a El Frontón, tipico bar/ristorante locale arroccato sul bordo della scogliera, dove si può bere qualcosa osservando le onde infrangersi sulla roccia nera, non posso che consigliarlo!
Per cena, consigliamo il Restaurante Rincón del Pescador, specializzato in pesce fresco e piatti tradizionali canari. È un po’ fuori dal centro di Santa Cruz, ma ne vale la pena per qualità e atmosfera informale, contrariamente alla maggior parte dei ristoranti di Santa Cruz che sono un po' fighetti e overpriced.
Giorno 4 – La Laguna, Teide e panorami marziani
San Cristóbal de La Laguna: la prima capitale coloniale
La mattina la trascorriamo a San Cristóbal de La Laguna, fondata nel 1496 e dichiarata patrimonio UNESCO nel 1999. È la vecchia capitale dell’isola e primo esempio di città coloniale spagnola d’oltreoceano, con una pianta a scacchiera che influenzò l’urbanistica in America Latina. Le facciate dipinte dei palazzi, i cortili interni e le chiesette barocche fanno respirare l’atmosfera del XVI‑XVII secolo. Passeggiare nel centro storico è come fare un salto indietro nel tempo, tra botteghe artigiane e caffè all’aperto.
Parco Nazionale del Teide: il cuore vulcanico di Tenerife
Nel pomeriggio ci spostiamo verso probabilmente il proncipale motivo per venire a Tenerife: il Parco Nazionale del Teide, istituito nel 1954 e oggi Patrimonio UNESCO.
Con i suoi 3.718 metri, il Teide è il picco più alto di Spagna e secondo vulcano più alto dell’Atlantico.

Noi non siamo salite con la funivia nè abbiamo fatto trekking, non avevamo tempo, ma girovagare in auto per quei panorami è stato magico.
Da non perdere assolutamente:
La TF‑24, la strada che sale dal versante nord, attraversa prima foreste e poi paesaggi lunari di colate basaltiche solidificatesi migliaia di anni fa.
Mirador de Chipeque (2.200 m) offre vista sull’altopiano delle Cañadas e, in lontananza, l’oceano sotto un sottile velo di nubi basse.
Mirador de La Crucita è un altro punto strategico per ammirare la Valle de Ucanca
Minas de San José: Oggi le gallerie non sono più attive, ma il percorso trekking permette di camminare in un percorso di surreale bellezza, sembra davvero di essere su Marte.
Per un pranzo “rustico” immersi in un paesaggio quasi marziano, ci fermiamo al Restaurante 7 Cañadas, il ristorante non vale davvero nulla a livello di cibo, se potete andate altrove, ma è affacciato su panorami che sembrano un altro pianeta.
Pernottamento: torniamo a El Médano per l’ultima notte, godendoci un tramonto di addio sulla spiaggia.
Giorno 5 – Paella e triste ritorno
L’ultimo (mezzo) giorno lo dedichiamo al relax: ci sediamo al tavolo del Ristorante Playa Chica, direttamente sulla battigia a el Medano, dove servono paella e pesce appena pescato. Una mangiata (e bevuta) epica, non c'è miglior modo di chiudere questa splendida breve vacanza.
Alcune info utili per organizzare un viaggio a Tenerife
Attività imperdibili a Tenerife
Per quanto molte attività si possano organizzare in autonomia con un'auto, ci sono altre attività bellissime per cui serve unirsi a un tour, come ad esempio l'avvistamento di cetacei in barca, o il mix trekking + barca da Masca. Inoltre, se volete fare il trekking in cima al Teide ricordatevi assolutamente di prenotare i biglietti in anticipo, o rischierete di rimanere a piedi!
Noleggiare l’auto a Tenerife: la libertà su quattro ruote
Sebbene possiate visitare l'isola anche con i mezzi pubblici perché gli autobus ci sono, inutile dirvi che nulla vi darà la libertà di avere una macchina a noleggio.
Non solo risparmierete molto tempo, ma potrete anche guidare su alcune di quelle che io reputo del più belle strade del mondo a livello panoramico.
Consiglio: prenotate l’auto con un po’ di anticipo, specialmente se andate in alta stagione. Qui potete comparare le varie compagnie. Io prendo sempre senza assicurazione e poi faccio la casco al banco direttamente con la compagnia scelta, per non avere problemi. Normalmente il costo di un auto con assicurazione completa è sui 30/50€ al giorno
Ah, ricordatevi che Tenerife non è un'isoletta delle baleari, ci può essere anche parecchio traffico e talvolta il parcheggio può essere un incubo!
Dove mangiare a Tenerife, ecco i migliori ristoranti secondo me
Ovviamente dipende da dove siete.
Io consiglio:
El Rincon del Marinero a Los Cristianos Pesce freschissimo fatto alla griglia senza fronzoli, rapporto qualità prezzo eccezionale.
Restaurante Santiago del Teide - Santiago del Teide. Uno di quei posti rurali dove ti senti a casa (della nonna)
Restaurante Playa Chica, el Medano Per una paella vista mare.
Rincon del Pescador - playa la Teresita Per mangiare buon pesce in un luogo ancora autentico ed economico
Quanto costa una vacanza a Tenerife?
Purtroppo le Canarie non sono più quelle di una volta, ma si riesce ancora a dormire con 60/70€ a notte se volete stare low budget, altrimenti tra i 100 e i 150€ potrete trovare strutture di un certo livello.
Mangiare, sebbene non sia gratis, costa meno che in Italia, con 30€ normalmente puoi farti una cena di pesce di tutto rispetto. Le attrazioni sono quasi tutte naturali e quindi gratuite!
L'auto per tutti e 5 i giorni a noi è costata 140€.
E altra buona notizia: la benzina costa meno che in Italia!
Dove dormire a Tenerife: le zone migliori
Noi abbiamo scelto due punti diversi per questi 5 giorni, in modo di non dover fare troppi chilometri, e onestamente è stata una scelta saggissima. Mi sento di consigliare il Medano come punto di inizio e/o partenza per la sua vicinanza con l'aeroporto (ma anche per la sua selvaggia bellezza). Mentre se tornassi indietro probabilmente non sceglierei più di dormire in città, va benissimo la zona, ma mi terrei fuori dal caos cittadino, che abbiamo già Milano, grazie.
Qual è il periodo migliore per andare a Tenerife?
Se me lo chiedete, vi rispondo senza pensarci troppo: Tenerife è una destinazione da 12 mesi l’anno. Noi ci siamo stati a dicembre, e vi giuro che sembrava primavera. Di giorno si stava in maniche corte, la sera bastava un giacchino leggero, e mentre in Italia si accendevano i termosifoni, noi facevamo colazione vista oceano.
Quello che più mi ha stupito è stata la varietà climatica: nel giro di un’ora passavamo dal tepore di El Médano al fresco montano del Parco del Teide. Non c’è afa, non c’è umidità, e se becchi una giornata nuvolosa… basta spostarsi di qualche chilometro per ritrovare il sole. Insomma, non c’è un “periodo giusto” per andare a Tenerife, c’è solo da decidere quando prenotare.

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