Cosa fare a Salento e dintorni: guida di viaggio nell’Eje Cafetero colombiano
- Valentina Saracco
- 5 lug
- Tempo di lettura: 10 min
Aggiornamento: 5 giorni fa
Salento è una delle tappe imperdibili di ogni viaggio in Colombia. Probabilmente il motivo principale che mi ha spinto a visitare questo paese di cui sapevo pochissimo. Salento è un paesino coloratissimo nel cuore del Eje Cafetero, famoso per i suoi colorati balconi, il caffè di alta qualità e la vicinanza alla Valle del Cocora, dove si trovano le spettacolari altissime palme da cera, simbolo nazionale. In questo post ti racconto non solo il mio viaggio, ma ti lascio anche una guida pratica per sapere cosa vedere, dove dormire e dove mangiare a Salento e dintorni.

INDICE
Dove si trova Salento e l'Eje Cafetero
Come arrivare e come muoversi a Salento
Cosa fare a Salento e dintorni. esperienze imperidibili
Dove dormire nell'Eje Cafetero
Quando andare a Salento
Diario di Viaggio della Colombia - Salento e Eje Cafetero - Capitolo 2
SALENTO
Dopo aver mangiato la solita roba fritta in stazione a Bogotá, ho preso l'autobus notturno che in circa otto ore mi ha portato a Armenia, una città che non ho nemmeno visto perché da lì ho preso direttamente un mini bus di un'ora circa per arrivare a Salento città, senza nemmeno aspettare 10 minuti tra uno e l'altro (fortuna? forse!).
Sembrano un sacco di spostamenti, ed effettivamente lo sono, ma non li ho sofferti così tanto. I bus notturni colombiani non sono di certo i migliori del mondo, sono freddissimi e non attrezzati come gli altri del Sudamerica ma, tutto sommato, sono sopravvissuta anche a questa notte.
Arrivo a Salento di mattina molto presto e mi reco subito all'ostello che avevo scelto, il Coffe Tree Hostel, lievemente fuori dal centro. L’ostello è splendido, sia per location, completamente immersa nella natura, che per l’atmosfera e le attività proposte. Lascio giù le cose e inizio ad esplorare il luogo. La cittadina è semplicemente deliziosa, un'esplosione infinita di colori, balconcini e vasi di fiori.

Day 4: Piantagioni di caffè e cascate
Quel giorno mi informo un po' su cosa avrei potuto fare la mattina e decido di fare un tour in una piantagione di caffè (grande e intramontabile classico per la zona).
Ci sono tantissime fincas nei dintorni, alcune più o meno vicine, tutte raggiungibili prendendo una jeep condivisa dalla piazza principale (meno di 2€ a/r), il costo del tour classico è di circa 10€ con un assaggio di caffè.
Io ho scelto, senza pensarci troppo, quella proposta dall'ostello. La visita è stata interessante ed è stato molto bello vedere l'immensità della natura in quei luoghi, ti spiegano tutto il processo produttivo e a fine tour ti fanno assaggiare il caffè. Onestamente il caffè colombiano io lo trovo acqua sporca, abituata al nostro espresso, ma non glielo diciamo perché se no si offendono a morte. Da amante delle cascate nel pomeriggio ho deciso di andare a vedere delle cascate di Santa Rita lì vicino. Per arrivarci in autonomia ho preso uno dei tanti bus che portavano ad Armenia e sono scesa alla prima fermata e poi ho proseguito a piedi. In un paio d'ore circa ho fatto quasi tutto il giro. La passeggiata è fattibile, non impegnativa a meno di non scegliere di seguire il percorso rosso che diventa più ripido e il posto è carino, ma non da strapparsi i capelli.

Vale assolutamente la pena farci un salto se si passano un paio di giorni in zona, io ci sono stata durante una festa nazionale per cui era un po’ affollato, immagino che altrimenti sia molto godibile. Ancora una volta sono rimasta allibita dal fatto che stessi facendo un trekking da sola nella foresta, senza nessun pericolo apparente, in Colombia. Il percorso dopo poco diventa a pagamento (tipo 3€) è tutto molto curato e pieno di famigliole. La sera poi sono uscita con dei ragazzi dell'ostello e, dopo aver cenato, siamo andati a giocare a tejo, il gioco nazionale colombiano, che consiste nel tirare una specie di trapezio tondeggiante pesantissimo, su un cerchio di metallo poggiato su una montagnetta di sabbia, su cui sono appoggiati dei petardi. L’obiettivo ovviamente è quello di farli esplodere. Solo in Colombia potevano inventarsi un gioco così. Io sono una schiappa, non ne ho fatto esplodere nemmeno uno dopo due ore di gioco e in generale sembra che più del gioco siano importanti le birre che ci si beve mentre si prova a far esploredere qualcosa.
Day 5: La Valle del Cocora, uno dei motivi di questo viaggio
La mattina dopo scelgo di andare finalmente a uno degli highlights del viaggio insieme a due compagni di ostello: la Valle del Cocora. Qui si trovano le palme più alte al mondo e il panorama è semplicemente surreale, sicuramente il posto esteticamente più bello che ho visto in Colombia. Dalla piazza principale partono delle Jeep che in una mezz'ora ti portano a destinazione.

Il problema è che essendo ponte (15 agosto e giù di lì) era veramente pienissimo di colombiani e così abbiamo deciso di partire molto presto per evitare il delirio che avevamo visto accalcarsi il giorno prima in piazza e che aveva creato una fila interminabile di persone che cercavano di prendere le jeep. Una volta in loco potevamo scegliere se fare il giro breve, quello di un'oretta giusto per vedere il mirador più classico ed instagrammabile, o se fare un giro più lungo che prende circa mezza giornata. Ovviamente abbiamo optato per la seconda opzione. Qualcuno ho sentito dire che ci ha messo 6/7 ore, penso saltellando su una sola gamba, perché noi in meno di quattro l'avevamo ampiamente finito. Dicono però che il giro in senso antiorario sia molto più faticoso, noi abbiamo optato per l’orario, che è vero che non ti lascia l’effetto "wow" della valle alla fine, ma allo stesso tempo ci siamo evitati di vedere la parte più bella piena zeppa di gente e ce la siamo goduta la mattina presto senza nessuno. Il giro lungo è molto bello e, a meno che non abbiate solo pochissimo tempo a disposizione, vale assolutamente la pena farlo, anche se la seconda parte smette di essere panoramica, ma costeggia interamente un fiume e si svolge in un'area molto più boschiva rispetto alla splendida valle del Cocora.
Dopo pranzo, dove abbiamo mangiato la famosissima intramontabile trota, abbiamo pensato di fare un tour a cavallo, ma alla fine avremmo dovuto rientrare nel parco, ripagare il biglietto di ingresso (20.000 cop, 5€ circa), oltre a quello del cavallo (era sui 30€ a testa) ed eravamo un po’ stanchi, quindi abbiamo desistito e siamo tornati nella graziosa Salento. La sera di nuovo in piazza a ballare salsa con degli sconosciuti e il giorno dopo pronti per una nuova avventura.
Day 6: Filandia, cascate termali e lunghi viaggi in bus
L'idea malsana dell'ultimo giorno nel Eje Cafetero, è stata quella di prendere un'altra Jeep che ci ha portato a Filandia (queste vanno prenotate perché sono poche al giorno).
Filandia è un'altra cittadina minuscola e coloratissima a circa 40min di jeep da Salento, dopo un giretto nel suo stupendo centro storico e nel suo famoso mirador avanguardista, abbiamo preso un autobus che ci ha portato a Pereira, la città più grande che c'è in zona, e da lì un altro autobus che ci ha portato a Santa Rosa... ma non avevamo ancora finito perché da lì abbiamo preso un ulteriore autobus che ci ha portato finalmente alle terme di Santa Rosa, che onestamente, quantomeno da un punto di vista paesaggistico, sono davvero spettacolari (ingresso circa 45.000cop).
Peccato solo che fossero veramente troppo piene di gente per i miei gusti e che raggiungerle in questo modo indipendente, senza utilizzare un tour organizzato è stato abbastanza massacrante. Noi abbiamo avuto molta fortuna con le coincidenze degli autobus e ci sono volute tre ore e passa, l'amico che ci ha raggiunto è stato molto meno fortunato di noi ed è arrivato alle terme dovendo prendere dei taxi collettivi, stravolto e odiandoci non poco. Dopo un po' di bagnetti tiepidi siamo tornati a Pereira dove ci aspettava un'ulteriore night bus per arrivare finalmente a Medellín (5-6 ore). Ce la faranno i nostri eroi?

Finisce qui il capitolo dell'Eje Cafetero, se vuoi sapere come prosegue il mio viaggio a Medellin, clicca QUI.
INFORMAZIONI PRATICHE PER VISITARE SALENTO E L'EJE CAFETERO
Dove si trova l’Eje Cafetero
L’Eje Cafetero (o Triángulo del Café) si trova nella zona centrale della Colombia, tra le Ande Occidentali e quelle Centrali, e include principalmente i dipartimenti di Caldas, Risaralda e Quindío. Questa regione è considerata il cuore della produzione del caffè colombiano, tanto da essere stata riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità UNESCO per il suo “paesaggio culturale del caffè”. Oltre alla produzione agricola, è una meta perfetta per chi cerca natura, villaggi pittoreschi e ospitalità calorosa.

Quanti giorni stare nell’Eje Cafetero?
Per esplorare al meglio l’Eje Cafetero, l’ideale sono almeno 3-4 giorni pieni, soprattutto se vuoi includere Salento, Valle del Cocora, una finca di caffè e magari una tappa a Filandia o alle terme di Santa Rosa. Se hai 5-6 giorni a disposizione puoi goderti il tutto con più calma, alternando trekking e relax, oppure spingerti fino a Manizales o altre cittadine meno battute. In meno di 3 giorni, rischi di dover correre troppo e perderti l’essenza di questa regione unica.
Come arrivare e come muoversi
Da Bogotá a Salento
Notte in bus fino ad Armenia (8h circa), poi minibus fino a Salento (1h).
Alternativa: volo per Pereira e da lì bus o jeep per Salento.
*tutti i bus notturni o lunghi li ho acquistati comodamente online su https://www.redbus.co
Spostarsi
Jeep Willys: partono dalla piazza principale, sono praticamente l'unico mezzo che portano a Cocora e Filandia (per Filandia essendo poche è meglio prenotare il giorno prima) .
Bus locali: costano pochissimo, ma ovviamente può servire armarsi di pazienza, soprattutto se dovete fare spostamenti lunghi e non diretti (vedi Terme Santa Rosa).
A piedi: Salento è piccola, si gira tranquillamente a piedi, così come le altre cittadine
Cosa fare a Salento e dintorni, esperienze imperidbili

Perdetevi tra le sue vie
La piazza principale di Salento, così come i suoi miradores sono splendidi, non dimenticatevi di perdervi tra le sue viette per un po' di sano shopping da souvenirs o per gustarvi un cocktail con vista. Nei weekend la piazza principale si anima di baretti che sparano salsa a tutto volume, perfetto se volete mischiarvi coi locals.
Valle del Cocora
Le palme da cera più alte del mondo ti aspettano in uno scenario surreale.
Parti presto per goderti la valle senza folla e scegli, se puoi, il trekking completo (4 ore in senso orario, fattibile). La vista sulle palme al mattino presto ti resterà nel cuore (è più facile che ci sia il sole al mattino, rispetto al pomeriggio). Se camminare non fa per voi potete sempre pensare di farlo a cavallo! Ricordatevi però di contrattarlo prima di entrare nel parco, a pagamento, altrimenti dovrete pagare di nuovo l'ingresso.
Visita a una finca di caffè
Il caffè colombiano si produce proprio qui. Puoi visitare una finca con tour da 2-3 ore che includono spiegazioni, passeggiata nei campi e degustazione. La mia finca era proposta direttamente dall’ostello (Coffee Tree), super consigliata!
Cascate di Santa Rita
Facile trekking tra natura e famiglie locali, perfetto per riempire un pomeriggio, ci puoi arrivare con un bus qualsiasi verso Armenia scendendo alla prima fermata e poi camminando. Il percorso è curato e in parte a pagamento (circa 3€), ma tranquillo e accessibile a tutti.
Filandia
Meno nota di Salento, altrettanto fotogenica. Case colorate, atmosfera rilassata e un mirador dal design avanguardista ti aspettano. Raggiungibile in Jeep da Salento.
Terme di Santa Rosa de Cabal
Paesaggio incredibile, ma spesso molto affollate durante le ferie. Raggiungerle coi mezzi pubblici richiede impegno e incastri, ma se riesci ad arrivare presto (e magari in settimana), lo spettacolo naturale ripaga la fatica. Se riesci a evitare i giorni affollati, è un'esperienza magica. NB: andarci da soli è un incubo, meglio andare con un tour organizzato
Giocare a Tejo:
l gioco nazionale colombiano con esplosioni e birre, da provare almeno una volta.
Ballare salsa in piazza
Durante il weekend, la sera la gente si ritrova nella piazza centrale di Salento a ballare. Io ero da sola, ballando la salsa malino, ma ho chiesto sfacciatamente ad un signore di ballare con me e da lì non ho più smesso. I colombiani sono fantastici.
Dove dormire a Salento
Immerso nel verde, a 10 minuti a piedi dal centro, ha una vista pazzesca, atmosfera accogliente e un bel mix tra relax e socialità. Perfetto per chi viaggia da solo, io ho pagato circa 16€ a notte in camerata, ma ci sono a disposizione anche camere private.
Altre opzioni
Per i viaggiatori con budget ridotto: ostelli e guesthouse locali abbondano in centro città
Per chi cerca un’esperienza più chic: alcune fincas poco fuori dal centro offrono alloggi rustico-lusso immersi nel caffè in eco-lodge, come ad esempio la splendida: La Cabaña Ecohotel
Dove mangiare a Salento
I piatti da provare
Trota alla griglia o alla crema: è il piatto simbolo della zona, allevata nei fiumi locali.
Arepas e empanadas: street food colombiano da provare soprattutto nelle bancarelle in piazza.
Io lo ammetto, non ho amato la cucina colombiana, troppo fritta e troppa carne, ma nella zona di Salento la trota mi ha salvato in più occasioni :)
Da Antorchas è molto buona, in più variante e anche economica
Se invece volete bervi qualcosa con una vista top, andate al Cafè San Mateo
Trota molto buona anche subito fuori dall'ingresso della Valle del Cocora, lo trovate qui
Quando andare a Salento
Il Clima ideale tutto l’anno, ma i mesi più asciutti sono gennaio-marzo e luglio-agosto.
Attenti a festività e ponti, può esserci davvero tanta gente!
Portate sempre e comunque un k-way: anche se c’è il sole, in questa zona può cambiare in un attimo, io ho avuto la fortuna di visitare questo incanto con il sole, e ne sono felice, ma ho visto anche foto con dei nuvoloni grigi e la nebbia, altrettanto interessanti da un punto di vista paesaggistico.

Sei stato anche tu in Colombia o ci dovrai andare? Commenta qui sotto, sarò felice di risponderti! Ci vediamo alla prossima tappa: MEDELLIN!
